Palazzo Gravina-Cruyllas
“Palazzi beddi ca su monumenti”
Appollaiati come spauracchi
sui monconi delle torri dell’originale
castello trecentesco
sopravvivono gli spiriti…
di tutti i baroni di Chadra Francofonte
e di Palagonia
Arch. Francesco Fichera
Il Palazzo Gravina-Cruyllas è considerato il simbolo di Francofonte perché con le sue possenti mura ci fa rivivere la storia del nostro paese dal 1300 circa ad oggi.
Fu fatto costruire sulle rovine del castello degli Alagona nel 1705 da Don Ferdinando Francesco Maria e ultimato nel 1710.
La struttura rappresenta una delle più belle opere dell’architettura siciliana del 700, ma conserva ancora splendidi resti del castello medioevale e la presenza di questi ultimi ci pongono nella condizione di risalire al XIV secolo, periodo in cui si suppone sia stato costruito il castello.
Il castello fu fatto costruire da Artale Alagona con funzione prettamente difensiva negli anni che passano dal1337 al 1392.
Esso sorse nella parte più alta del colle e dominava l’altopiano di Chadra con la torre.
Il nucleo originario del castello era costituito da due torri interne, la torre mastra o mastio e la torre della saletta o sala d’arme.
Addossato al mastio sorgeva il garigol, sottilissima e slanciata torre che si elevava di vari metri al di sopra delle due torri principali.
Il garigol conteneva una saletta a chiocciola che portava al mastio.
Il nucleo centrale era circondato da un imponente muro di cortina che, come si è calcolato dai resti, presentava un’altezza variabile che andava dai 12 ai 15 metri e nel lato sud l’altezza massima era di circa 20 metri.
In epoca imprecisabile furono addossate alla cortina otto torri contrafforti, delle quali quattro segnavano gli angoli e le altre furono costruite negli intervalli fra le prime.
Il castello, come si legge su una planimetria disegnata dal prof. Michele Gambino aveva due ingressi disposti ad oriente sulla piazza Garibaldi.
L’ingresso principale era quello a sud-est per il quale, attraverso un corridoio “u passaiu”, si accedeva agli ambienti di abitazione e alle due torri maggiori.
Gli ambienti di abitazione che si trovavano a sinistra constavano di una sala magna, che sovrastava la chiesa del castello, della cucina, della dispensa, e di ambienti vari.
Sulla destra del cortile erano situate, ad oriente la torre della saletta e ad occidente il mastio, il cui piano terreno era adibito forse a carcere; tra le due torri si ergeva il garigol.
Il castello doveva essere addobbato con gusto e sfarzo, infatti, si ha notizia che in esso esisteva una preziosissima raccolta di libri e una discreta quantità di armi dentro la torre della saletta “quattru para di armaturi blanchi…; due balestri….; sei corazi…”
Il terremoto del 1693 lasciò un mucchio di macerie: il garigol crollò completamente, sopravvivono ancora i mozziconi delle due torri maggiori.
Delle otto torri che ne segnavano la periferia oggi non ne rimane che una nella cortina sud.
Fino al 1914 (?) esisteva sul lato sud-ovest un’altra torre che fu demolita per far posto ad un serbatoio d’ acqua potabile che non fu mai ricostruito.
Ritornando al 1705 sullo spazio occupato dalle torri del lato est, sull’attuale piazza Garibaldi fu costruito il palazzo marchionale del Principe di Palagonia.
E` in armoniose forme settecentesche: si sviluppa serrato in alto da una cornice a balaustra con mensole e ai lati saldi speroni tronco-piramidali sui quali sovrastano balconi angolari.
La parte più caratteristica dell’intero edificio è sicuramente la fascia di coronamento posta a chiusura delle tre facciate: essa è composta da ben 122 mascheroni grotteschi, tra le teste dei mascheroni si intravede una serie di sigle, in scrittura capitale romana(M. G. S. A. H. T. F. ) finora rimasta indecifrabile, da riferire forse ad un motto della famiglia dei Palagonia.
Il palazzo di città di Francofonte
Il palazzo del principe di Palagonia in data anteriore al 1916 apparteneva all’Ospedale Civico Benfratelli di Palermo.
In seguito, con deliberazione del 16 Novembre 1916, il Comune di Francofonte acquistò l’immobile, ad accezione di alcuni vani posti al piano terra, che furono venduti alla società agricola “l’Avvenire” (tutt’oggi proprietaria)
Fototeca
Planimetria del castello
Riproduzione ideale del castello (disegno di Giuseppe Iudicelli)
Francofonte nel XVI secolo (da uno schizzo a penna dell’epoca)
In seguito al terremoto del 1693 il castello crollò quasi completamente ….sullo spazio occupato dalle torri del lato est, sull’attuale Piazza Garibaldi fu costruito il Palazzo Marchionale del Principe di Palagonia.
“A tutta prima tu scorgi un palazzo, un grandioso palazzo signorile posto a cavaliere di una grande piazza, sul luogo più alto della cittadina. Ma ben presto ti accorgi che si tratta di ben altra cosa……Ecco l’atteggiamento del feudatario: l’aquilotto appollaiato sul culmine, che con i suoi occhi fruga e intimidisce.”
(Arch. Francesco Fichera)
“Ma al piano superiore, il corrusco guerriero si apre al sorriso della nova vita a cui si abbandona, come sicuro delle difese di cui si è già circondato…………La rigidità armata e guardinga dell’architetto, in presenza di così tenera pietra, si scioglie attraverso la vena decorativa: zampillano cartocci e volute maschere e boccioli.”
Arch. Francesco Fichera
Alla fine dell’ottocento il palazzo subì le prime modifiche: le pericolanti balaustre dei balconi furono sostituite da ringhiere di ferro, le finestre inferiori, sul prospetto est al piano terra, furono trasformate in porte d’accesso ai locali interni.
(disegno ing. Rosario Assenza)
Solo una finestra ha mantenuto il suo aspetto originario
e può osservarsi sul lato destro del prospetto sud
Il palazzo nel 1915
Il palazzo comunale in tempi recenti
Lo stemma civico raffigura un cavaliere medievale (Artale Alagona?) a cavallo, munito di lancia, alle prese con la leggendaria Idra, dalla cui fine, simbolicamente sarebbe nato Francofonte